CRISTINA
"Dopo una notte sotto i bombardamenti al confine con la Polonia abbiamo attraversato il confine"
CONTINUAInsieme per mano crede nell’uomo, nel rispetto dei diritti umani e di tutte le creature viventi e della terra che generosamente ci ospita. In quest’ottica Insieme per mano vuole dare un contributo d’amore per la Vita.
Insieme per mano Onlus è un’associazione che si adopera per la promozione del benessere psicofisico e per lo sviluppo dell’individuo e della collettività a sostegno delle popolazioni più vulnerabili, in ogni parte del mondo.
Perseguiamo il rispetto dei diritti umani e gli ideali di giustizia sociale per coloro che si trovano in condizioni di povertà o colpiti da guerre, calamità naturali, disastri ambientali e sanitari.
Diventare genitori a distanza è un gesto d’amore che può cambiare la vita di un bambino.
Un modo con cui puoi fare un regalo ad una persona a cui tieni e che allo stesso tempo regali una possibilità di vita e di sostentamento a chi non ce l’ha.
L’associazione ti invierà una certificazione del versamento che assieme alla ricevuta potrai allegare alla tua dichiarazione dei redditi.
"Se penso a come ero un anno fa non posso fare a meno di notare quanto sono cambiata da allora".
CONTINUAMi chiamo Oroma Evaline, sono stata rapita a 14 anni da Keyo nel gennaio 2002.
CONTINUAMi chiamo Ayenyo Doreen e sono stata rapita nel 1995 all’età di 12 anni dal campo di Alero
CONTINUAMi chiamo Atim Joska, sono stata rapita nel 2002 e sono riuscita a tornare a casa nel 2008.
CONTINUAMi chiamo Amony Claire, sono stata rapita all’età di 12 anni e portata in Sudan dove ho sofferto la fame.
CONTINUAMi chiamo Akot Innocent, sono stata rapita nel 1995 e portata in Sudan all’età di 15 anni.
CONTINUAMi chiamo Aciro Everlyne, sono stata rapita nel 1992 all’età di 13 anni, sono rimasta nella foresta per 10 anni e sono riuscita a scappare nel 2002 con una figlia.
CONTINUAMi chiamo Abur Stella e sono stata rapita nel 2001 all’età di 14 anni e ho trascorso 5 anni nella giungla.
CONTINUAMi chiamo Akot Joyce, sono stata rapita nel 2002 all’età di soli 13 anni e all’arrivo in Sudan sono stata consegnata ad un uomo di 40 anni.
CONTINUAMi chiamo Anena Grace, sono stata rapita nel il 5 giugno 1999 alle ore 12, all’età di 15 anni.
CONTINUASoccorritore 118 Confuso e disorientato. Per me la vita non sarà più come prima. Ho dato tutto, proprio tutto ma non so se le persone che ho soccorso ce l’hanno fatta.
CONTINUAMedico Pronto Soccorso: Gli occhi di queste persone … non li dimenticherò mai Non ero pronta a tutto questo. Un campo di battaglia ed uno scenario di guerra. Centinaia di persone che arrivavano ansimanti e senza respiro.
CONTINUAInfermiere neolaureato impiegato in reparto COVID- Ospedale Papa Giovanni XXIII Bergamo Non era così che immaginavo la mia professione, scelta con l’idea si dare sollievo alle persone e aiuto alla guarigione.
CONTINUAInfermiera presso reparto COVID Il mio cammino … pensando, riflettendo e analizzando questo periodo della mia vita, la mente mi conduce in uno dei miei cammini.
CONTINUAInfermiera contagiata: Ho capito che anche io, come molti dei miei pazienti sarei potuta morire Sono un’infermiera che il primo di Marzo ha scoperto di essere positiva al Corona virus.
CONTINUANon respiro, morirò Questo periodo della mia vita non lo dimenticherò mai. Ho visto la morte in faccia. Prima si è ammalato mio padre e poi il mio compagno.
CONTINUACome posso comunicare a mio padre che la mamma non c’è più Questa è la richiesta telefonica dietro la quale c’è la vicenda umana di una famiglia falcidiata dal Virus. Quattro fratelli morti in 24 giorni. Abitavano tutti vicini nella stessa via.
CONTINUALa solitudine degli anziani Sono sola. Mio marito è alla casa di riposo e da giorni non ho più notizie. Spero sia vivo. La vicina mi porta la spesa ma si mantiene a distanza. Credo che moriremo tutti.”
CONTINUAHo perso mia moglie. Mia moglie è stata portata via da questo virus. Eravamo l’uno per l’altro e insieme all’interno della splendida comunità di Nembro.
CONTINUA