DOVE SI REALIZZA
Il progetto si realizza nel Nord Uganda e precisamente a Gulu e dintorni. La popolazione qui residente ha vissuto decenni di “persecuzione” e guerra, interrotta per poco tempo, all’inizio degli anni ottanta. Poi la pandemia HIV/AIDS ha riversato la popolazione in una situazione si vulnerabilità incredibile caratterizzata da un’alta mortalità e di conseguenza da tantissimi bambini rimasti orfani. A questo si è unita negli anni successivi la guerriglia guidata da Joseph Kony. Questo ha portato a situazioni di violenza, soprusi, torture, distruzione di massa e rapimenti di bambini volti a diventare soldati (i maschietti) e schiave sessuali (le femminucce), senza precedenti. Gli anni recenti del lockdown a causa del Covid hanno esacerbato una situazione sociale già complessa e complicata. Con le scuole chiuse per quasi due anni e le piccole attività economiche ferme, le condizioni finanziarie delle famiglie sono peggiorate e si è registrato un aumento dei ragazzi/ragazze di strada che trovano nei coetanei la sicurezza e il supporto venuto meno nei nuclei di appartenenza. Si è assistito altresì ad un aumento esponenziale delle gravidanze tra le adolescenti e dell’abbandono scolastico tra le ragazze che si confermano la categoria più a rischio nell’attuale contesto sociale.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Le donne in Uganda sono il motore del Paese. Fanno il possibile per accedere all’istruzione, coltivano i campi e soprattutto non si arrendono grazie alla loro forza interiore. Ma essere donna è ancora una sfida nella sfida: se sono sempre di più quelle che cercano di riscattarsi da una condizione di svantaggio economico e sociale, gli ostacoli e le difficoltà da superare sono ancora tanti. L’Uganda conta un alto numero di donne in condizioni di vulnerabilità, tra cui madri single, donne affette da HIV/AIDS, vittime di violenza domestica e donne che vivono nell’estrema povertà. Molte di loro, inoltre, sono analfabete o costrette ad abbandonare gli studi, non hanno alcuna risorsa per generare reddito e nessuna opportunità per migliorare il proprio status. Non hanno accesso alla terra e sono spesso forzate a contrarre matrimoni precoci. Unioni che nella maggior parte dei casi terminano con separazioni e figli di cui prendersi carico da sole alimentando il livello della loro vulnerabilità. Questa situazione è anche il risultato dell’inequità sociale e soprattutto dell’ineguaglianza di genere. Per questo motivo, c’è bisogno di supportare e aiutare le donne per spezzare il ciclo della povertà. Investire nell’empowerment delle donne significa creare un prerequisito essenziale per lo sradicamento della povertà e una crescita economica inclusiva in un contesto in cui alle avversità naturali e ambientali si aggiungono limitazioni sociali, economiche e culturali. Questo progetto intende supportare 10 ragazze in condizioni di vulnerabilità attraverso un corso di formazione professionale (corso di taglio e cucito, acconciatura, catering) e la consegna di un kit lavoro utile per avviare delle attività generatrici di reddito che possano renderle indipendenti nel tempo. Durante l’anno di implementazione le ragazze riceveranno un supporto alimentare e la copertura per le spese mediche. Questo supporto aggiuntivo permetterà alle giovani di concentrarsi sulle attività formazione e successivo avvio di un piccolo business.
OBIETTIVI
- Riabilitare economicamente un gruppo di 10 ragazze vulnerabili
- Restituire loro indipendenza, dignità e fiducia nel futuro.
BENEFICIARI
Diretti: un gruppo di 10 ragazze
Indiretti: le famiglie e la società intera
"I bambini sono un segno, segno di speranza, segno di vita ma anche segno diagnostico per capire lo stato di salute di una famiglia, di una società, del mondo intero." Papa Francesco