Mi chiamo Atim Joska, sono stata rapita nel 2002 e sono riuscita a tornare a casa nel 2008. Sono stata rapita con mio fratello di nome Komakech Maurice. Mentre ci stavamo dirigendo verso il Sudan, mio fratello ha provato a scappare; a quel punto, mi è stato ordinato di picchiarlo a morte per aver tentato la fuga. È stata la cosa più difficile che mi abbiano mai detto di fare. Una volta raggiunto il Sudan, mi hanno costretto a vivere con un uomo di 46 anni mentre io al tempo ne avevo solamente 14. Un altro grande problema che si presentò era procacciarsi cibo e muoversi per lunghe distanze poichè ciò mi rendeva le gambe gonfie. Sono stata inoltre obbligata a combattere nei gruppi di guerriglia. Sono riuscita a tornare a casa solo nel 2008 con un figlio di 2 anni. Mi rammarico di molte cose che ho fatto durante il mio periodo nella foresta, una fra tutte l’aver ucciso mio fratello. Quando sono tornata a casa, non sono stata ben accolta. In seguito sono stata ospitata da una donna che mi ha accolta in casa sua. Successivamente, dato che mi confrontavo con il problema che mio figlio venisse rifiutato dalla comunità, ho lasciato la casa dove ero ospitata e mi sono invece sposat con un uomo che in seguito mi ha rifiutata con i nostri due figli che ho avuto nel frattempo. Da quel momento ad oggi, ho iniziato a vivere in un appartamento in affitto. Attualmente non ho una dimora fissa per i bambini, le tasse scolastiche, farmaci e il cibo cosiccome non ho un lavoro e/o un impresa. Non ho mai dimenticato ciò che è successo e/o le persone che parlano negativamente di me. Domando qui ora aiuto a chiunque, soprattutto nella ricerca attiva di una casa.