Più di un miliardo di persone nel mondo vive in misere baracche. È una vita sotto i limiti di sopravvivenza, senza i più elementari servizi, sottoposta a violenze e vessazioni. Come sempre a farne le spese sono le persone più deboli, in particolare gli anziani e i bambini. Così accade anche a Shalimar e Martinpara, aree ad alta densità di popolazione nella città di Calcutta, in cui vivono famiglie in condizioni di estrema povertà.
Lo slum di Shalimar si trova nel distretto di Howrah. È costituito da un gruppo di baracche o ripari di fortuna costruiti dalle persone che migrano dai territori vicini (zone rurali estremamente povere o in guerra). Queste genti giungono a Calcutta con la speranza di cibo e lavoro per sé e per la famiglia e si trovano invece sempre più in miseria. Sono per lo più persone analfabete, completamente smarrite e prive di risorse per affrontare la situazione che si trovano a vivere.
Le fonti di sostentamento, per poche rupie al giorno, sono lavori saltuari salariati nell’industria o commerci illegali. Anche i bambini, di cui spesso non sappiamo l’esatta data di nascita né altre generalità rispetto alle loro origini, sono costretti a lavorare (lavapiatti, lucida scarpe, smista rifiuti) e rischiano di cadere nella rete della delinquenza. All’interno dello Slum di Shalimar c’è la scuola Gloria Dayanand Seva Niketan che è sostenuta da Insieme per Mano Onlus.
Nella scuola sono presenti 3 maestre che si occupano dei bambini, viene loro offerto un pasto giornaliero e c’è un pozzo per l’acqua potabile.
Il contributo annuale di chi adotta a distanza viene utilizzato per il mantenimento del bambino (cibo, vestiti, interventi sanitari, iscrizione alla scuola e materiale scolastico, necessità primarie sue o della famiglia). I referenti indiani del progetto sono persone che sorvegliano e coordinano il progetto tenendo conto degli obiettivi e delle azioni importanti e necessarie per ciascuna situazione. Conoscono i bambini e le famiglie e sono in contatto con loro. Lo Slum di Martinpara, è una grande baraccopoli ai margini orientali della città di Calcutta e fa parte di una ben più grande baraccopoli di 50 kmq nota con il nome di Poorbo Panchanantala.
Circa il 60% di queste persone è disoccupata, gli altri lavorano come conduttori di risciò, spazzini, camionisti, donne delle pulizie, lavapiatti ecc. Ultimamente il Governo sta cercando di eliminare le baracche, sostituendole con dei piccoli caseggiati di mattoni e malta, pavimentati in cemento e costituiti da mono o bilocali privi di cucina e servizi. Ad ogni piano c’è un servizio igienico comune a tutte le persone del piano, chiaramente insufficiente a soddisfare le esigenze di 10 o più persone.
Si tratta di intere famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà, che non sono assistite dal Governo. Perfino la registrazione delle nascite è di recente istituzione. Non vi è vigilanza né sicurezza, quindi gli abusi sono all’ordine del giorno.
Oltre all’adozione a distanza, abbiamo contribuito a migliorare le condizioni degli slum in diversi modi: sistemando e tinteggiando gli interni della scuola di Shalimar; offrendo insegnamento da parte dei nostri volontari; acquistando Van Risciò ad alcune famiglie per favorire al capo famiglia di trovare un lavoro; offrendo sostegno “speciale” ad alcune famiglie particolarmente disagiate; incontrando le donne dello slum e distribuendo cibo per la famiglia; distribuendo abiti ai bambini.
Abbiamo concluso questi due progetti alla fine del 2018 perché di difficile monitoraggio. La situazione negli slum si è mostrata molto variabile, molti dei nostri bambini hanno seguito la famiglia nelle campagne ed in altri luoghi per cui non sono stati più raggiungibili.