A Calcutta vive la più grande popolazione di senzatetto del mondo. Vivono sui marciapiedi con tende improvvisate, spesso senza acqua né tantomeno alcun servizio, esposti ad intemperie e rischi di ogni genere. Vivono nella costante ricerca di cibo, vestiti, lavoro e di un posto per dormire. Si adeguano a svolgere i lavori più miserabili, e spesso sono vittime di criminali senza scrupoli. Abitano il presente, un giorno alla volta, nessun passato, nessun futuro. La loro situazione, priva di dignità, li rende invisibili al resto della società, negando loro diritti e risorse di cui gli altri godono. Spesso bambini e adolescenti sono vittime di abusi, lavoro forzato, tossicodipendenze e malattie.
In questa triste classifica di vulnerabilità ci sono poi le donne, sottoposte ad ogni tipo di violenza, soggette ad abusi sessuali e sfruttate in tutti i modi. Infine gli anziani, che gravando su famiglie già sotto il livello minimo di sostentamento, vengono spesso abbandonati a loro stessi. In questo quadro di indubbia gravità abbiamo pensato che soddisfare uno dei bisogni primari, quali una corretta e regolare alimentazione, potrebbe influire positivamente su più versanti. Una persona correttamente alimentata si ammala molto meno e non è indotta a compromessi per provvedere al cibo.
Inoltre il corretto apporto di sostanze nutritive attenua l’insorgere di disabilità fisiche e mentali, causa di ulteriore emarginazione. La distribuzione di cibo ha coinvolto 200 famiglie ed è avvenuta con la consegna di sacchi di cibo (farina, latte, uova, olio) una volta alla settimana. Ad 80 bambini, con la stessa cadenza settimanale, sono stati distribuiti nutrienti speciali per compensare lo stato di malnutrizione..
Le famiglie ed i bambini sono stati selezionati e hanno ricevuto cibo presentando una scheda identificativa. Le condizioni di estrema variabilità legate alla vita in strada hanno fatto sì che, a distanza di un anno, questo progetto sia stato interrotto per l’impossibilità di monitorare e garantire regolarità e sicurezza alla distribuzione.