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Salute e speranza per Karak

A quasi 13 anni dalla fine della guerra della Siria, la situazione è ancora di emergenza e il numero dei profughi rimane invariato. Tra i rifugiati in Giordania, solo il 19% risiede nei campi di accoglienza ufficiali. Il restante 81% vive invece nelle aree urbane e un buon numero si è istallato a Sud, nella Provincia di Karak.
 
L’ospedale di Karak gestito dalle Suore Comboniane continua a tenere aperte le sue porte ai rifugiati. Si tratta dell’unico presidio per garantire le cure strettamente indispensabili e basilari a mamme e bambini o altre urgenze chirurgiche. Molte NGOs o organizzazione di beneficenza infatti da marzo 2020 non sono più operative e in grado di sostenere l’assistenza medica dei rifugiati Siriani in Giordania.
 
Insieme per Mano ha deciso di supportare lo straordinario lavoro che suor Adele Brambilla e le altre sorelle stanno portando avanti in Siria. Siamo felici di poter contribuire a migliorare la vita dei più fragili in questa terra che ci vede impegnati in prima persona fin dal 2016.
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